edizione 2021

edizione 2021

concept

Ritrovare ricordi perduti e luoghi smarriti nella memoria per iniziare un viaggio di riscoperta della propria identità, rinvenire oggetti, testimonianze, fatti che portano alla luce scenari nuovi e destano la coscienza collettiva, scoprire sotto una luce nuova spazi fisici a cui siamo abituati e luoghi del mondo mai esplorati.

Concetti contigui nella ricerca di un nuovo punto di vista, la scoperta puo’ seguire al ritrovamento ma puo’ anche arrivare all’improvviso diventando il lascito nel futuro, memoria per i posteri.

Il tema della terza edizione traduce una sensazione con cui tutti noi facciamo i conti nell’ultimo anno: la necessità di ritrovare quel che c’era prima, ma anche di scoprire un modo più sostenibile, più intimo, più equo e giusto di stare al mondo.

mostre

talk

2021

  • Incontro con Erik Kessels
    Erik Kessels, artista, designer e curatore olandese, è diventato un riferimento nel campo della ‘fotografia ritrovata’. Anziché scattare nuove immagini, ha assemblato immagini preesistenti, riutilizzandole per i suoi progetti. Le sue pubblicazioni e mostre recenti includono ‘The molte Vite di Erik Kessels’, ‘Group Show’ e ‘Merda’. Ha discusso di come reperire e selezionare immagini trovate online o nei mercatini dell’usato, e del ruolo delle immagini nella società moderna.

  • Incontro con Mads Nissen
    Mads Nissen, fotoreporter danese, ha focalizzato il suo lavoro su empatia e comprensione, trattando temi come disuguaglianza, diritti umani e il rapporto con la natura. Ha condiviso i suoi successi e fallimenti, accompagnando il pubblico in un viaggio fotografico nella giungla dell’Amazzonia e attraverso il conflitto in Colombia, esplorando le scelte etiche e creative della fotografia documentaristica.

  • SEE NAPLES AND DIE – SAM ALEXANDER GREGG
    Nel 2014, Sam Alexander Gregg ha scoperto Napoli e ne è rimasto così affascinato da decidere di viverci per due anni. Ha catturato i volti delle persone e i quartieri della città, esplorando gli stereotipi che definiscono Napoli senza giudizio, celebrando invece le persone emarginate e i valori umani universali. Le sue immagini ritraggono la teatralità e i personaggi vibranti nei quartieri più trascurati, trovando l’extraordinario nell’ordinario.

  • LA PHOTO TROUVÉE E IL FASCINO DELL’IGNOTO
    A cura di Alessia Venditti e Gianlorenzo Di Gennaro Sclano, questa mostra si concentra sulle identità perdute attraverso circa 80 immagini risalenti alla fine dell’Ottocento e all’inizio del Novecento. Le foto, prevalentemente ritratti in studio ma anche all’aperto, sono una collezione eterogenea di photo trouvée, ereditata da un proprietario che le ha acquistate presso un antiquario di Lucca. La mostra riflette sulla riscoperta delle photo trouvée, ora apprezzate nei festival e nelle fiere fotografiche internazionali.

  • CHARLIE SURFS ON LOTUS FLOWERS – SIMONE SAPIENZA
    Simone Sapienza esplora il Vietnam moderno, quasi quarant’anni dopo la vittoria dei Vietcong contro gli Stati Uniti. Il Vietnam, con una popolazione giovane e dinamica, sta emergendo come una nuova “Tigre Asiatica” economica. Nonostante il controllo politico del governo comunista, la popolazione sostiene un’economia di mercato capitalista. Il titolo del progetto rappresenta metaforicamente una società in bilico tra ordine e nuovo sviluppo economico.

  • COSMODROME – RAFFAELE PETRALLA
    In Russia, vicino al Circolo Polare Artico, gli abitanti riutilizzano frammenti di razzi spaziali per costruire oggetti quotidiani. Le operazioni di recupero avvengono durante l’inverno, quando i fiumi gelati diventano strade. Nonostante le dure condizioni di vita, questi frammenti, provenienti dal Cosmodromo di Plesetsk, diventano risorse preziose. Dal 1997, oltre 1.500 lanci spaziali sono stati effettuati da questo sito.

  • HAYATI – KARIM EL MAKTAFI
    Karim El Maktafi utilizza uno smartphone per creare un diario visivo che esplora le identità delle “seconde generazioni” di immigrati in Italia. Il progetto è una riscoperta della storia familiare dell’autore, riflettendo su un’identità culturale ibrida. Le immagini rivelano il privilegio di vivere tra due realtà apparentemente incompatibili, esaminando il concetto di identità e appartenenza.

  • VALPARAISO – FRANCESCO MERLINI
    Francesco Merlini racconta la valle della sua infanzia, un luogo di affetto e conflitto emotivo. Dopo la morte dei suoi genitori, Merlini abbandona l’approccio documentaristico per esplorare i ricordi, i sogni e gli incubi legati a questo luogo. Attraverso un linguaggio fotografico che invita alla riflessione, il suo lavoro esprime il cambiamento, la protezione e la distruzione delle persone da parte della valle.

  • DOMANI NEVICA – ANNA ADAMO
    Anna Adamo racconta la storia di una donna nata nel 1952 vicino a Napoli, con una famiglia costretta a emigrare al nord. Dopo la morte del fratello e la depressione della madre, Anna ha iniziato a fotografare la madre, documentando il suo cambiamento. Ossessionata dalle foto di famiglia, ha catturato la bellezza della vita attraverso le immagini.

  • LA NATURA DELLE COSE – NOVELLA OLIANA
    Ispirata alla figura mitologica di Ino, Novella Oliana esplora il contatto simbolico con il mare e il gesto di svelamento. Utilizzando stampe fotografiche dipinte con un colore bianco idrocromico, che diventa trasparente a contatto con l’acqua, invita a riflettere sulla natura nascosta delle cose. Il lavoro combina immagini performative con il corpo e la percezione, interrogando la complessità visiva del mondo contemporaneo.

  • ASPHODEL SONGS – MATHIAS BENGUIGUI E AGATHE KALFAS
    Questo progetto esplora l’isola di Lesbo, epicentro di migrazioni moderne e antiche. Navigando tra documentario e finzione, il lavoro invita a una nuova lettura delle questioni contemporanee di Lesbo, intrecciando tracce del passato, mitologia e memoria collettiva della migrazione.

edizione

workshop

2021

LE LUCI DEL CINEMA APPLICATE ALLA FOTOGRAFIA

GRAZIANO PANFILI

Dopo numerose esperienze sui set cinematografici come fotografo di scena e lavorando su progetti personali che evocano atmosfere cinematografiche, Graziano Panfili ha ideato un workshop pratico unico nel suo genere. Questo workshop è stato consigliato non solo per la sua originalità, ma per il valore tecnico dell’uso delle luci nei set fotografici, ideale per chi voleva ampliare le proprie capacità professionali.

“Un film in una singola immagine”

Il workshop ha insegnato a vedere come un regista e a illuminare come un direttore della fotografia, trasferendo queste competenze nella pratica fotografica. Per raggiungere questo obiettivo, era necessaria una comprensione approfondita della luce, delle tecniche di illuminazione, della direzione sul set e della visione creativa.

Durante il workshop, i partecipanti hanno appreso il linguaggio, l’atmosfera e le tecniche di illuminazione cinematografica, applicandole dal vivo su due set fotografici con modella. Il tutto è stato guidato dall’attenta e scrupolosa direzione di Graziano Panfili, che ha garantito un’esperienza di apprendimento completa e dettagliata.